Matteo Tubertini

Matteo Tubertini

Imprenditore testimone di giustizia

Matteo Tubertini, nato a Bologna il 29/06/1977, insignito della onorificenza di Cav. Uff. dal 2017, è – tra le sue molteplici attività lavorative – dal 1998 azionista, Consigliere delegato e Direttore Import / Export della GUGLIELMO S.p.A., Azienda calabrese leader nella Produzione di Caffè tostato e confezionato, fondata nel 1943 dall’imprenditore e Cav. Del Lavoro GUGLIELMO PAPALEO. Erede,  di una realtà imprenditoriale meridionale contraddistinta, sin dalle sue origini, dal timbro “della qualità nella tradizione “.

Egli ha saputo dimostrarsi all’altezza dell’importante sfida ereditata, quella di continuare l’opera nell’alveo tracciato prima di lui dal suo “illustre nonno”, preservando i valori di base dell’azienda, ma anche sapendo accrescerla di nuovi. Focalizzandosi sull’obiettivo di continuare ad offrire un prodotto della migliore tradizione italiana, dal sapore antico, non rimanendo contaminato dalla pura logica del profitto, pur però impegnandosi a favorirne la diffusione mondiale. Tutto ciò, tenendo in debita considerazione uno sviluppo che fosse sostenibile non solo da punto di vista economico, ma anche ambientale. A tal proposito, Matteo Tubertini ha inteso affermare in azienda una politica di salvaguardia territoriale ad impatto ambientale zero, adottando i principi dell’economia circolare. La sua vision è quella di trasmettere insieme al prodotto una cultura, uno stile di vita.

E’ notorio la serie di attentati e minacce subite reiteratamente negli ultimi anni dalle Aziende della sua famiglia, le cui forti pressioni ambientali legate a un “fumus persecutionis” hanno comportato, a seguito di conclamati timori sulla sicurezza aziendale e personale, l’adozione da parte delle ISTITUZIONI di una Tutela di Stato sulla sua persona. A dispetto di questo pesante retaggio ambientale, Matteo Tubertini non ha voluto ergersi a vittima sacrificale, bensì ha voluto fortemente reagire denunciando gli atti criminali sofferti come attacchi diretti verso la società civile, dove minoranze infime di essa si scagliano avverso la sua parte migliore. Nella sua azione, del denunciare e resistere senza compromessi, ha voluto essere linfa fertile per la crescita della cultura della legalità, esempio di quella libertà vera, esercitata per il bene della propria terra e dei suoi figli, fierezza di sentirsi un punto di forza e pulizia del sistema economico e sociale del territorio.